Inconscio e responsabilità. Filosofia nei luoghi del silenzio [Venezia]

Freud, a cui dobbiamo l’idea di inconscio, paragonò la psiche a un iceberg: un decimo è visibile, gli altri nove sono sommersi. Ma proprio urtando quelli affondano le navi. Quindi devono interessarci. Non possiamo rendere cosciente tutto l’inconscio, ma possiamo raggiungere più consapevolezza. È un compito morale, non solo clinico. Svolgeremo il tema seguendo due percorsi: individuale e collettivo. Eva Pattis illustrerà come la psiche sia auto-regolata. I sogni e la immaginazione attiva “propongono” quello che è stato trascurato e accumulato nell’inconscio. Si possono anche localizzare le parti del corpo che trattengono immagini inconsce, ricordi, emozioni represse. Le percezioni corporee aiutano ad espandere e trasformare le modalità abituali della coscienza. Luigi Zoja percorrerà la storia d’Italia alla ricerca di un “inconscio collettivo”. Di cultura italiana si può parlare dal Primo Canto della Divina Commedia: Dante definisce l’Italia umile, per la prima volta e per sempre. Con Umanesimo e Rinascimento il paese fu al vertice del mondo. Da allora ad oggi, l’Italia è stata sia tutto sia niente. Se diventava arrogante, sprofondava; da umile tornava al primato. Un esempio: per la critica, il neorealismo – cinema degli umili – del dopoguerra fu il migliore del mondo.

Con la Dott.ssa E. PATTIS ZOJA – e il Prof. L. ZOJA

“L’avversario.” In collaborazione con l’Università di Bologna

Marco Veglia, Elena Trombini (Prorettrice per gli studenti dell’Alma Mater Studiorum), Anna Zanoli (Presidente del Consiglio degli studenti dell’Alma Mater Studiorum) presentano la conferenza  «L’avversario» con Luigi Zoja.

Abbiamo paura di chi è diverso.
Si tratta di un istinto, che nel corso della evoluzione ci è stato utile.
Gli umani restano una specie animale, per quanto evoluta, in cui gli impulsi hanno preso formeculturali.
Durante la storia la diffidenza per chi è sconosciuto è stata contenuta dai comandamenti monoteisti e da alcune idee politiche, mentre da altre è stata rafforzata, arrivando al razzismo.
A che punto ci troviamo oggi?

L’incontro si svolgerà online sulla piattaforma Teams a questo link.

Lezioni sull’empatia. Relazioni di cura.

Relazioni di Cura.

Dopo due edizioni in presenza, Lezioni sull’empatia si sposta online, con un programma internazionale che mette al centro la molteplicità dell’empatia come esperienza umana.

In questa edizione, il programma prevede 5 speech.

 

FISIOLOGIA DELL’EMPATIA. I neuroni specchio sono alla base dell’empatia, cioè della capacità di rapportarsi agli altri, di comprenderli, di solidarizzare con le loro sofferenze e le loro gioie. Rizzolatti ha scoperto che, nelle aree deputate ai movimenti, le aree motorie, la medesima attività neuronale si verifica sia in chi compie un gesto, per esempio afferra un bicchiere, sia in chi lo guarda. Per questo nell’osservatore si parla di neuroni specchio. Dunque, a livello cerebrale, se ti guardo bere è in qualche modo come se bevessi anch’io, e se ti guardo guidare, è come se guidassi anch’io, e dunque non solo imparo quello che tu fai, ma capisco anche le tue intenzioni.

Empatia significa dunque entrare nei panni degli altri perché il nostro cervello si sintonizza con quello di chi ci sta intorno.

RELAZIONI ANALITICHE. Con Luigi Zoja, uno tra i massimi esponenti mondiali della psicoanalisi junghiana, ci addentreremo nella stanza di analisi, nei luoghi dell’incontro o dello scontro – analitico.  La proiezione di qualità dell’individuo su oggetti o persone esterne, dalla partecipazione totale dell’animismo, al politeismo, al monoteismo fino alla laicizzazione della società moderna in cui la religione sopravvive come scelta individuale. Forme post-moderne di rifiuto della partecipazione espresse nelle sindromi di ritiro e loro limiti.

LE PAROLE DELLA CURA. Tutti noi speriamo in qualcosa. Ma il malato spera più di ogni altro. E sono le parole il mezzo più importante per infondere speranza: parole empatiche, di conforto, fiducia, motivazione. Oggi la scienza ci dice che le parole sono delle potenti frecce che colpiscono precisi bersagli nel cervello, e questi bersagli sono gli stessi dei farmaci che la medicina usa nella routine clinica. Le parole innescano gli stessi meccanismi dei farmaci, e in questo modo si trasformano da suoni e simboli astratti in vere e proprie armi che modificano il cervello e il corpo di chi soffre. È questo il concetto chiave che sta emergendo, e recenti scoperte lo dimostrano: le parole attivano le stesse vie biochimiche di farmaci come la morfina e l’aspirina.” Fabrizio Benedetti, uno dei massimi studiosi al mondo dell’effetto placebo, presenta in questa lezione un approccio rivoluzionario alla malattia e alla guarigione, testimoniando l’importanza delle suggestioni verbali positive per il loro potere di modificare il cervello e l’intero organismo.

Apre a uno scenario innovativo in cui le parole di speranza, ingrediente cruciale di ogni terapia, diventano parte integrante della pratica medica. “In questo libro voglio lanciare un messaggio: parole, speranza e farmaci inducono effetti simili con meccanismi simili. E lo faccio parlando sì di scienza, ma raccontando anche brevi storie di pazienti che ci hanno fatto capire tutto ciò. Solo con questo duplice approccio, la scienza da una parte e la prospettiva di chi soffre dall’altra, è possibile comprendere la vera forza della speranza nella sofferenza e nella malattia.”

I LUOGHI CHE CURANO. Scrive Mallgrave“(la bellezza) è semplicemente una parte integrante del nostro modo di entrare in contatto con le cose intorno a noi e di animarle, di esprimere la nostra vitalità e il nostro senso di essere vivi”. l fatto che percepiamo (e quindi concepiamo) l’ambiente costruito tramite l’intero nostro corpo può sembrare una cosa del tutto ovvia, ma per formazione gli architetti tendono a pensare gli edifici come a oggetti astratti o composizioni formali che esistono in uno spazio geometrico libero, piuttosto che come luoghi esistenziali della nostra conoscenza tattile. La riflessione della lezione di Mallgrave, va quindi verso la cura dei luoghi di cura, della bellezza come cura, degli spazi come luoghi (o non luoghi) di cura.

EMPATIA E DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO. Curare un bambino autistico richiede strategia, flessibilità, pazienza, intelligenza, coraggio. Occorre essere un po’ psicologi, un po’ terapeuti, un po’ ingegneri della pedagogia e del comportamento. Ogni paziente rappresenta una sfida nuova, difficile. La preparazione specifica è necessaria, ma non basta. Occorre interagire con la famiglia, con la scuola, con i terapeuti. Ed essere molto tenaci perché quando si assiste una persona autistica sono frequenti i momenti in cui si pensa di non farcela.
Le storie che racconta Maurizio Arduino sono tutte a lieto fine. E sono belle e avvincenti perché l’autore seguendo un filo cronologico riesce a raccontare sensazioni, sentimenti, sa rappresentare la psicologia dei personaggi, che poi sono persone reali.

LA NASCITA DELL’EMPATIA. Con Massimo Ammaniti.

IL VOLTO NASCOSTO DELLA PAURA. Evento di chiusura di questa edizione, la proiezione di un documentario in diretta streaming, dal titolo Il volto nascosto della paura.

Dall’undici settembre 2001 New York è diventata il centro di una nuova epidemia di paura e di ansia che si è diffusa rapidamente a tutto il mondo occidentale. Così come la paura si diffonde nella società, l’ansia si diffonde nella società della nostra mente.

Il volto nascosto della paura racconta gli studi di due dei principali esperti mondiali di paura e ansia, Joseph LeDoux e il premio Nobel Eric Kandel, e l’applicazione delle loro scoperte scientifiche sui pazienti del Centro per le Neuroscienze della Paura e dell’Ansia di New York.

Tre storie emblematiche di persone che soffrono di Stress Post-traumatico e di Disturbo di Panico: che impatto ha avuto l’undici settembre sui loro cervelli? Perchè erano più vulnerabili di altri? Sono riusciti a vincere la paura? Lo studio dei casi individuali è la chiave per la ricerca della nuova scienza della mente per affrontare, psicologicamente e biologicamente, la paura.

Per i costi di iscrizione e il programma completo: https://www.psicologia.io/formazione-online/lezioni-sullempatia-2021-online-edition

Organizzato da www.psicologia.io

Conversazioni sull’intersoggettività

In che relazione sono il sogno individuale e quello collettivo? Può sussistere l’uno in assenza dell’altro? Se il sogno appartiene alla sfera dell’inconscio, in che rapporto è con la realtà e il linguaggio?

Con Luigi Zoia e Giuseppe Civitarese

Struttura dei singoli incontri
Ogni incontro, coordinato da Franco Natili e Giuseppe Civitarese, prevede: gli interventi
dei relatori, la raccolta delle associazioni del gruppo sul tema proposto, la loro sintesi e
l’elaborazione del materiale emerso.

PER ISCRIVERSI È NECESSARIO COMPILARE IL MODULO D’ISCRIZIONE ONLINE PRESENTE SUL SITO ENTRO IL 15 OTTOBRE 2020, ACCOMPAGNATO DALLA CONTABILE DI PAGAMENTO.
(Per eventuali richieste di rateizzazione scrivere ad ariele@psicosocioanalisi.it )

La brochure è scaricabile qui.

Leggere per non dimenticare. Presentazione del volume “Odiare l’odio” di Walter Veltroni

L’odio è la malattia sociale del nostro tempo, stravolge coscienze e rapporti
umani, si impadronisce delle nostre parole, è il grande incubatore della
violenza. Il nuovo libro di Walter Veltroni è un viaggio nell’universo dell’odio
che parte da un passato a cui dobbiamo impedire di ritornare (il ventennio
fascista, gli anni di piombo) per approdare a un difficile presente segnato da
una decrescita tutt’altro che felice, dalla mancanza di prospettive per i giovani
in un Paese di vecchi, dalla paura di un futuro in cui a lavorare saranno le
macchine e ad accumulare profitti i giganti tecnologico-finanziari. È questo il
terreno di coltura di un odio alimentato e amplificato dai social, in cui le
parole diventano pietre per colpire, non solo metaforicamente, chi è diverso
per etnia, per religione, per inclinazioni sessuali, per opinioni politiche, chi è
debole, chi appare come una minaccia o come un capro espiatorio. L’odio
sembra una valvola di sfogo, ma in verità ci rende schiavi, ci impedisce di
comprendere la realtà, ci fa sentire più soli e infelici. E fa vacillare la
democrazia. A chi semina odio e paura bisogna rispondere con il linguaggio
della ragione e della speranza. “Se noi che odiamo l’odio troveremo le parole
giuste, allora la libertà avrà un futuro. E nel futuro ci sarà libertà.”

L’autore esamina le ragioni dell’odio che cresce e dilaga nella società perché c’è chi alimenta paura, sfiducia, rancore. Strumento di diffusione dell’odio sono le parole, vere e proprie pietre che colpiscono e abbattono qualsiasi forma di diversità e alterità, che possono riguardare persone comuni, da considerare oggetto da colpire sui social dove tutto si amplifica. Lo straniero, il migrante, il diverso diventano bersaglio di odio in Italia, in America e in quelle parti del mondo dove si alimentano fake news per scatenare reazioni emotive di odio e l’odio conduce alla violenza.

Presentatore: Dario NARDELLA e Luigi ZOJA

 

Psychosocial Wednesdays with Luigi Zoja – Paranoia and Collective Fear

 

After experiencing September 11 in New York, I started studying paranoia as a collective phenomenon. Paranoia can take hold of events directly because, unlike the rest of psychopathology, it is contagious. Once infected, the collective madness acquires an autonomous life. Its archetypal pattern consists on finding scapegoats and projecting the shadow onto them. As such it tends to repeat itself in very different epochs.
Paranoia relied on “spokesmen” but with modern mass communication and simplification, it can easily be multiplied privately at low cost.
I a time of collective fear because of the pandemic, things can go both ways. On the one hand, we tend to become more suspicious of “the others” and of official communication: this can foster the criculation of “voices” and of “fakes”.
On the other, real scientists become suddenly stars: thus they occupy the newspapers, the broadcasting time and even our imagination.

Psychological Wednesday is an initiative by:
Paul Attinello, Stefano Carpani and Bernhard von Guretzky

Meeting ID: 853 2018 5265
https://us02web.zoom.us/j/85320185265?pwd=Tzk4OXRHK0tyamZMbHdhdk8rbThQZz09

 

 

Presentazione del film intervista “Ricordi” – incontro online

Con Luigi Zoja e Marco Manzoni

In Ricordi, conversazione filmata (45’) con Marco Manzoni, Luigi Zoja racconta alcuni momenti salienti della sua vita e della sua formazione.
Dalla nascita nell’agosto 1943 in piena seconda guerra mondiale al rapporto con i genitori, non conflittuale ma fin troppo protettivo, alla laurea all’Università Bocconi, alla svolta  radicale di lasciare gli studi economici per intraprendere quelli  psicoanalitici, sospinto anche dalla lettura di autori quali Adorno e Fromm.
Una scelta dovuta a una necessità interiore di acquisire una reale indipendenza e identità che lo porterà allo Jung-Institut di Zurigo e all’esperienza formativa in una clinica psichiatrica della città svizzera.
La conversazione è costellata di significativi episodi di vita, dall’esame liceale al colloquio tra il prof. Pagani, un emergente sociologo marxista dell’epoca, e suo padre, ai mille viaggi in treno dove legge l’intera opera di Jung, all’apertura del primo studio a Milano.
E, infine, all’esperienza della scrittura, esperienza di grande significato perché dà la possibilità di esprimere la ricerca che si trova all’intersezione tra psiche e storia, tra interiorità ed evoluzione del mondo contemporaneo.
Zoja, che conclude il suo racconto citando il romanzo di Hans Fallada Ognuno muore solo, pensa ai libri come simbolo simile alle cartoline antinaziste che i protagonisti del romanzo
lasciano nei condomini.
Piccole, umili ma proprio per questo preziose tracce di resistenza e di umanità.

Alla proiezione del filmato farà seguito una condivisione con Luigi Zoja con commenti e domande.

Per partecipare a questo incontro su Zoom:
https://us02web.zoom.us/j/89573392694 – ID 895 7339 2694
Accesso libero e gratuito (senza iscrizione) fino a esaurimento posti

Per scaricare la locandina

Philo – Pratiche filosofiche, via Piranesi 12 – Milano

Critica dello sviluppo illimitato, tra speranze e contraddizioni

A cura di
Bollati Boringhieri

L’idolatria della crescita illimitata ha contribuito a trasformare il mondo, rendendolo un luogo inospitale, e ha indirizzato, non senza contraddizioni, i fini dell’individuo e della collettività. Dai rapporti del Club di Roma alle istanze di Fridays for Future, non si placano gli appelli per una società alternativa, sostenibile, amichevole, capace di “ricostruire” il mondo con la tecnologia. Ma è davvero possibile pensare a un nuovo paradigma che metta al centro i bisogni dell’uomo e del pianeta? 

Ospiti

Serge Latouche

Economista e filosofo francese di fama internazionale, è docente emerito alla facoltà di Jean Monnet (Sceaux) dell’Università Paris-XI, nonché Obiettore di Crescita e direttore della collezione dei percorsi di decrescita presso gli editori Le Passager Clandestin e Jaca Book. E’ anche uno dei “contributori storici” del La Revue du MAUSS. Il suo ultimo libro è “Come reincantare il mondo. La decrescita e il sacro” (Bollati Boringhieri, 2020).

Luigi Zoja

Si è diplomato allo C.G. Jung Institut di Zurigo. Ha lavorato in clinica a Zurigo, poi privatamente a Milano, a New York e ora nuovamente a Milano come psicoanalista.

Presidente del CIPA (Centro Italiano di Psicologia Analitica) dal 1984 al ‘93. Dal 1998 al 2001 presidente della IAAP (International Association for Analytical Psychology). Già docente presso il C.G. Jung Institut di Zurigo e presso l’Università dell’Insubria, ora è Visiting Professor alla Beijing Normal University. Pubblicazioni di libri e articoli in quindici lingue.

Modera

Luca De Biase

Curatore scientifico del Festival della Tecnologia.

Giornalista e scrittore, fondatore e Direttore di Nòva, settimanale di scienza, tecnologia e innovazione de Il Sole 24 Ore. Presiede il Comitato Scientifico dell’Associazione MediaCivici, istituita per favorire la crescita dell’ecosistema informativo sui social media. È autore per Homo PluralisEconomia della FelicitàIl mago d’ebiz e In nome del popolo mondiale.

“Sognare con le mani”. I giovani e un nuovo inizio possibile

Cosa provano i giovani in questo periodo così complicato? Quali sentimenti abitano in loro dopo anni di recessione economica, crisi culturale e disgregazione sociale? Paura, sfiducia, rassegnazione o anche coraggio, speranza, gioia?
E come stanno vivendo questo momento di seconda fase della pandemia? Una grande opportunità o l’ennesima situazione che li metterà ancora più in crisi?
Un viaggio nei sentimenti dei giovani in compagnia di Luigi Zoja, psicoanalista e sociologo junghiano, e Chiara Giaccardi, sociologa e coautrice del libro “Nella fine l’inizio. In che modo vivremo”, per riflettere insieme sul modo in cui le future generazioni potrebbero prendere in mano il proprio destino per modellarlo con creatività e immaginazione. Modera il dialogo Stefano Carpani.

Questo webinar fa parte del ciclo “Conversazioni Generative”, momenti per riflettere insieme a voci autorevoli intorno agli aspetti cruciali della questione giovanile, con atteggiamento propositivo e sguardo rispettoso della complessità. Le conversazioni saranno preziosi momenti d’incontro tra prospettive generazionali differenti, accomunate da un desiderio: rigenerare economicamente, socialmente e culturalmente il Paese.

Per iscriversi: https://us02web.zoom.us/webinar/register/1216032401412/WN_8e6CHo3pTCas5aL4JaIJ_w