Psychosocial Wednesdays with Luigi Zoja – Paranoia and Collective Fear

 

After experiencing September 11 in New York, I started studying paranoia as a collective phenomenon. Paranoia can take hold of events directly because, unlike the rest of psychopathology, it is contagious. Once infected, the collective madness acquires an autonomous life. Its archetypal pattern consists on finding scapegoats and projecting the shadow onto them. As such it tends to repeat itself in very different epochs.
Paranoia relied on “spokesmen” but with modern mass communication and simplification, it can easily be multiplied privately at low cost.
I a time of collective fear because of the pandemic, things can go both ways. On the one hand, we tend to become more suspicious of “the others” and of official communication: this can foster the criculation of “voices” and of “fakes”.
On the other, real scientists become suddenly stars: thus they occupy the newspapers, the broadcasting time and even our imagination.

Psychological Wednesday is an initiative by:
Paul Attinello, Stefano Carpani and Bernhard von Guretzky

Meeting ID: 853 2018 5265
https://us02web.zoom.us/j/85320185265?pwd=Tzk4OXRHK0tyamZMbHdhdk8rbThQZz09

 

 

Presentazione del film intervista “Ricordi” – incontro online

Con Luigi Zoja e Marco Manzoni

In Ricordi, conversazione filmata (45’) con Marco Manzoni, Luigi Zoja racconta alcuni momenti salienti della sua vita e della sua formazione.
Dalla nascita nell’agosto 1943 in piena seconda guerra mondiale al rapporto con i genitori, non conflittuale ma fin troppo protettivo, alla laurea all’Università Bocconi, alla svolta  radicale di lasciare gli studi economici per intraprendere quelli  psicoanalitici, sospinto anche dalla lettura di autori quali Adorno e Fromm.
Una scelta dovuta a una necessità interiore di acquisire una reale indipendenza e identità che lo porterà allo Jung-Institut di Zurigo e all’esperienza formativa in una clinica psichiatrica della città svizzera.
La conversazione è costellata di significativi episodi di vita, dall’esame liceale al colloquio tra il prof. Pagani, un emergente sociologo marxista dell’epoca, e suo padre, ai mille viaggi in treno dove legge l’intera opera di Jung, all’apertura del primo studio a Milano.
E, infine, all’esperienza della scrittura, esperienza di grande significato perché dà la possibilità di esprimere la ricerca che si trova all’intersezione tra psiche e storia, tra interiorità ed evoluzione del mondo contemporaneo.
Zoja, che conclude il suo racconto citando il romanzo di Hans Fallada Ognuno muore solo, pensa ai libri come simbolo simile alle cartoline antinaziste che i protagonisti del romanzo
lasciano nei condomini.
Piccole, umili ma proprio per questo preziose tracce di resistenza e di umanità.

Alla proiezione del filmato farà seguito una condivisione con Luigi Zoja con commenti e domande.

Per partecipare a questo incontro su Zoom:
https://us02web.zoom.us/j/89573392694 – ID 895 7339 2694
Accesso libero e gratuito (senza iscrizione) fino a esaurimento posti

Per scaricare la locandina

Philo – Pratiche filosofiche, via Piranesi 12 – Milano

Critica dello sviluppo illimitato, tra speranze e contraddizioni

A cura di
Bollati Boringhieri

L’idolatria della crescita illimitata ha contribuito a trasformare il mondo, rendendolo un luogo inospitale, e ha indirizzato, non senza contraddizioni, i fini dell’individuo e della collettività. Dai rapporti del Club di Roma alle istanze di Fridays for Future, non si placano gli appelli per una società alternativa, sostenibile, amichevole, capace di “ricostruire” il mondo con la tecnologia. Ma è davvero possibile pensare a un nuovo paradigma che metta al centro i bisogni dell’uomo e del pianeta? 

Ospiti

Serge Latouche

Economista e filosofo francese di fama internazionale, è docente emerito alla facoltà di Jean Monnet (Sceaux) dell’Università Paris-XI, nonché Obiettore di Crescita e direttore della collezione dei percorsi di decrescita presso gli editori Le Passager Clandestin e Jaca Book. E’ anche uno dei “contributori storici” del La Revue du MAUSS. Il suo ultimo libro è “Come reincantare il mondo. La decrescita e il sacro” (Bollati Boringhieri, 2020).

Luigi Zoja

Si è diplomato allo C.G. Jung Institut di Zurigo. Ha lavorato in clinica a Zurigo, poi privatamente a Milano, a New York e ora nuovamente a Milano come psicoanalista.

Presidente del CIPA (Centro Italiano di Psicologia Analitica) dal 1984 al ‘93. Dal 1998 al 2001 presidente della IAAP (International Association for Analytical Psychology). Già docente presso il C.G. Jung Institut di Zurigo e presso l’Università dell’Insubria, ora è Visiting Professor alla Beijing Normal University. Pubblicazioni di libri e articoli in quindici lingue.

Modera

Luca De Biase

Curatore scientifico del Festival della Tecnologia.

Giornalista e scrittore, fondatore e Direttore di Nòva, settimanale di scienza, tecnologia e innovazione de Il Sole 24 Ore. Presiede il Comitato Scientifico dell’Associazione MediaCivici, istituita per favorire la crescita dell’ecosistema informativo sui social media. È autore per Homo PluralisEconomia della FelicitàIl mago d’ebiz e In nome del popolo mondiale.

“Sognare con le mani”. I giovani e un nuovo inizio possibile

Cosa provano i giovani in questo periodo così complicato? Quali sentimenti abitano in loro dopo anni di recessione economica, crisi culturale e disgregazione sociale? Paura, sfiducia, rassegnazione o anche coraggio, speranza, gioia?
E come stanno vivendo questo momento di seconda fase della pandemia? Una grande opportunità o l’ennesima situazione che li metterà ancora più in crisi?
Un viaggio nei sentimenti dei giovani in compagnia di Luigi Zoja, psicoanalista e sociologo junghiano, e Chiara Giaccardi, sociologa e coautrice del libro “Nella fine l’inizio. In che modo vivremo”, per riflettere insieme sul modo in cui le future generazioni potrebbero prendere in mano il proprio destino per modellarlo con creatività e immaginazione. Modera il dialogo Stefano Carpani.

Questo webinar fa parte del ciclo “Conversazioni Generative”, momenti per riflettere insieme a voci autorevoli intorno agli aspetti cruciali della questione giovanile, con atteggiamento propositivo e sguardo rispettoso della complessità. Le conversazioni saranno preziosi momenti d’incontro tra prospettive generazionali differenti, accomunate da un desiderio: rigenerare economicamente, socialmente e culturalmente il Paese.

Per iscriversi: https://us02web.zoom.us/webinar/register/1216032401412/WN_8e6CHo3pTCas5aL4JaIJ_w

Incontri tra filosofia e psicanalisi

CANALE TEMATICO YOUTUBE DI PSYCHIATRY ON LINE ITALIA
IN DIRETTA STREAMING ORE 19
Da 11 novembre, 2020 – 00:00 a 23 dicembre, 2020 – 00:00
Il mercoledì sera alle ore 19a partire dall’11 novembre  POL.it Psychiatry online organizza una serie di incontri in video in diretta streaming sul Canale Tematico YouTube di Psychiatry on line Italia, fruibili poi anche in differita subito dopo il termine della diretta.
In onore a Sigmund Freud (che era solito riunire  a Vienna i suoi primi seguaci ogni settimana  il mercoledì sera 
), la serie ha per titolo:
Le riunioni del mercoledì, dialoghi tra filosofia e psicoanalisi”.

Sarà l’occasione, in un tempo presente così complesso, per entrare in punta di piedi dentro le case, e le coscienze, di chi vorrà mettersi in sintonia con una riflessione mai banale.

Tra i partecipanti il professor Luigi Zoja interverrà il 18 novembre.
Per il programma integrale degli incontri: http://www.psychiatryonline.it/node/8919

Desafios à ética do próximo: alienação, virtualização, pandemia

Conferência Magna Psicologia Junguiana e Contemporaneidade

Como a virtualização digital influenciou a ética nas relações? Se o amor ao próximo foi fundamental para a ética judaico-cristã, este tinha, precisamente, uma implicação de proximidade. No século XXI a maioria das relações já era virtual e, com a pandemia, esta artificialidade cresceu. Principalmente, em adolescentes, o excesso de atividades e de competição ocasiona um maciço “retiro social”: uma nova patologia, mas há também uma busca de equilíbrio natural perdido.

  • INSCREVA-SE ABAIXO

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeWHI3WapATJilunKi15oWi2SnZBRThNr2asN1qnHeeB-O99A/viewform

  • Horário: 13h a 15h30
  • Plataforma Zoom a ser anunciada no dia 03 de novembro para inscritos

 

Covid: emociones en jaque. Entrevista a Luigi Zoja. 75 años del Fondo de Cultura Económica en Argentina.

Las Bodas de Brillante. Así se le dice al aniversario que festejan dos personas cuando cumplen 75 años de matrimonio. El Fondo de Cultura Económica cumple ese número con sus lectores argentinos. Fue en 1945 cuando la gran editorial latinoamericana —fundada en 1934 por Daniel Cosío Villegas— inició su actividad internacional al inaugurar la entonces denominada “sucursal” Argentina, conocida como “La casa de la cultura de México”. La editorial se instaló en la Ciudad de Buenos Aires y contó con la dirección de Arnaldo Orfila Reynal.

Corrían años agitados en el país. En octubre, la dictadura de Edelmiro Julián Farrell ordenó la detención de Juan Domingo Perón y a los pocos días se produjo una gran movilización como nunca antes había sucedido exigiendo su liberación. Es el nacimiento del peronismo, pero también de una clase obrera organizada. Mientras todo esto sucedía, el FCE comenzaba a funcionar en Argentina propiciando una mirada latinoamericanista, algo no tan común para la época.

“La idea original de los años cuarenta fue poner a circular textos que no se publicaban en el idioma español pero también dar discusiones que no se daban en esta parte del mundo”, dice Gastón Levin, director del FCE Argentina, en diálogo con Infobae Cultura. “La filial argentina fue pionera en la circulación de material relacionado con las ciencias sociales, en un momento donde las editoriales que en esa época estaban en auge se dedicaban a publicar otro tipo de literatura. Esa tradición siguió durante muchos años y muy especialmente durante la dirección de Alejandro Katz en la que la filial argentina tuvo unos años de ediciones brillantes”.

“Con los años han aparecido por suerte una buena cantidad de editoriales que transitan ese camino y algunas con éxito y repercusión en toda América. La idea del FCE es mantener esa identidad”, dice Levin.

“Estamos muy contentos con el festejo de los 75 años. Nos costó mucho al principio pero estamos en un proceso de estabilización de la editorial. Volvimos a publicar autores locales. Este mes salió el libro de Horacio Tarcus, Los exiliados románticos, que son dos tomos; el próximo sale el mes que viene.. Vamos a publicar por primera vez en Argentina una colección de libros infantiles. Tenemos algunos títulos definidos como el último seminario de Foucault y un libro extraordinario de Justin Smith que se llama Irracionalidad. Y también vamos a publicar autores locales de ciencias sociales como Roxana Morduchowicz y Laura Malosetti Costa”, agrega.

Cuando comenzó a funcionar la sede en Argentina se fortaleció el vínculo cultural entre ambos extremos de América Latina, difundiendo el pensamiento mexicano y latinoamericano, y promoviendo la obra de destacados escritores publicados en México en Argentina. Pasó el tiempo y en la década del noventa, la subsidiaria comenzó a impulsar su propio programa editorial, cuyo catálogo vivo actualmente está integrado por 400 títulos.

Forman parte del acervo del Fondo de Cultura Económica de Argentina autores locales, entre los que se cuentan Luis Alberto Romero, Ernesto Laclau, Luisa Valenzuela, Daniel Feierstein, Alejandra Laera, Aldo Ferrer y Marina Franco, y extranjeros como Michel Foucault, Elizabeth Roudinesco, Franco Moretti, Enzo Traverso, Paul Ricoeur, Barbara Cassin, Zygmunt Bauman, Carlo Ginzburg y Luigi Zoja, entre muchos otros. La red de comercialización de la filial abarca tanto a Argentina como a Uruguay y tiene presencia en 400 y 100 librerías, respectivamente.

Sin embargo se realizará una celebración de forma virtual con una nutrida agenda de actividades que se despliegan a lo largo de seis días.

Fuso orario: America/Argentina/Buenos_Aires: 3 pm

Detailles: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=3476243545732171&id=111492845540608&__tn__=%2As%2As-R

Sarzana. Festival della Mente: Sogni, visioni, profezie.

In pochi anni il rapporto con i nostri sogni è cambiato più che nel resto della storia. La psicoanalisi se ne occupa dalle origini, quando il paziente li annotava su carta; oggi lo fa sullo smartphone. E all’analista racconta: «Non so più se questo l’ho sognato o visto sullo schermo».
Il contatto con le immagini interiori è diluito da quelle preconfezionate. La fantasia si inaridisce. Ne soffrono l’insegnamento, la memoria, l’indipendenza
nel lavoro, il quoziente d’intelligenza, la sessualità. I sogni avevano senso personale e collettivo, divenendo mito, narrazione condivisa. Simile era la visione, dove figure inconsce si manifestano a mente sveglia.
Se essa poi era rivolta al futuro, traboccava in profezia, che indica il destino a singoli, gruppi, popoli.

Informazioni e biglietti
www.festivaldellamente.it